31.12.10

lista_voglio_1

un tavolo sotto la finestra
una cucina piena di sole
scarpe colorate
matite appuntite
essere io nei miei vestiti
non sentirmi dire sempre che andrà tutto bene perchè non serve a niente
sentirti mentre non parli ma io lo so già
verde
il cielo azzurro
frutta in un cesto
ir andando
imparare mille parole nella lingua che ho scelto
imparare mille parole nella lingua che mi è capitata
sbagliare mille volte e dirlo
sorridere solo quando sono felice
una coperta sul divano
diventare una persona migliore attraverso il fallimento ed esserne orgogliosa

30.12.10

 
Gesù, il capodanno, il natale, la vigilia e il capodanno, ma soprattutto il primo dell’anno, il risveglio del primo dell’anno, il risveglio più triste dell’anno nel giorno più triste dell’anno, il conto alla rovescia dell’angoscia, dieci, nove, otto pippo baudo alla televisione, otto, sette, sei belen rodriguez che cantano abbracciate a lino toffolo e brindano e sorridono, sei cinque quattro coriandoli e bambini del coro e i fuochi d’artificio i petardi giù in strada, auguriiiii, three, four, someone at the door, la banalizzazione, la spersonalizzazione, la separazione, la de-bi-individualizzazione, il tempo, il cibo, l’annullamento, l’annoiamento, il sistematico sabotaggio della particolarità dell’altro, due, uno, l’affogamento del potenziale unico del dettaglio singolo nello sterile, piatto, anonimo, triste elenco di una lista di una serie di prodotti di consumo dell'intelletto, rassegnarsi alla cremagliera della propria vita, andare allegramente tutti quanti alla – uno, zero – deriva.
 
 
 
ho sognato recchioni

26.12.10

quarantottore


gli altri esistono solo se e quando vogliamo che esistano.
in caso contrario siamo prontissimi ad accettare una solitudine che crediamo libertà e che chiamiamo felicità.

18.12.10

quattro mesi fa

Nel microonde c’è un pezzo di pollo. Devi tenerlo quattro minuti a tre tacche. Io torno presto.

a questo punto

A questo punto, in amore, penso siano due le cose da fare.
La prima è rassegnarci all'idea di dover sbattere il muso più volte.
La seconda è sperare che chi desideriamo abbia una predilezione per le persone con la faccia un po' schiacciata.


8.11.10

risposte

ci sono delle domande che non vengono fatte


perchè le risposte si conoscono già
o sono così poco importanti che conoscerle non vale la vita di un fiore
(qualcun altro l'aveva già detto ma io continuo a ripetermelo e ogni tanto me ne convinco)

nazionalpopolare

pp.132-133
vorrei comprare un regalo
posso scrivere il mio nome su?
fammi vedere questo collare
fammi vedere un collare di diamante
non mi fai un prezzo?

pp. 134-136
ciao, signorina
vorrei conoscerti
ti dispiace?
ieri ti ho visto al bar
sei bella
sei attraente
abiti qui?
ti piace nuotare?
i tuoi occhi sono bello
ti va di uscire con me stasera
ti posso vedere un altra volta?
quale il tuo indirizzo?
questo è un regalo per te
ti posso chiamare?
quale il tuo numero di telefono?
quando finisce di lavorare?

pp. 137-138
ciao signorina
desidero accompagnarti stanotte
spero che tu acceti il mio invito
possiamo uscire nel week end?
dove vorresti uscire?
prenderemmo la cena insieme domani?
preferisci un posto con un programma per la serata?
dove possiamo?
spero di rippetere questa serata stupenda
grazie, mi ha fatto piacere conoscerti
ti è piaciuto?

pp. 139-141
come ti chiami?
vorrei fare tardi fino al mattino
me sento vuoto stanotte
la tua bellezza mi ha trascinato
sei simpatica
vuoi venire con me?
vuoi andare in discoteca?
ti va di ballare con me
tu sei bellissima
hai un fisico stupendo
ti va di pranzare in montagna domani?
che cosa prendi da bere?
mi sento felice con te
non dimentichero mai questa serata
ti posso vedere domani?
rimaniamo in contatto

pp. 142-143
mi puoi dire dove è il piu vicino posto di polizia
io sono di...
sto all albergo...
questo il mio nome completo
ho perso il mio portafoglio
qualcuno me la rubato
nel mio portafoglio ci sono il mo passaporto
vorrei chiamare l'ambasciata del mio paese



(corso rapido di autoapprendimento 'l'Italia senza insegnante', al-Maaref, Beirut, 2006)

6.11.10

di notte_4 / colonna sonora_5

e polo: - l'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. due modi ci sono per non soffrirne. il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno,

non è inferno,
e farlo durare,
e dargli spazio.



lavoro a una cosa
mi manca il filo rosso
l'autunno di amman assomiglia solo all'autunno di amman

25.10.10

di notte_3

mi hanno detto che gli incubi si passano, da  una persona all'altra, durante la notte.






l'altrove è uno specchio in negativo. il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà.

le città invisibili

21.10.10

utopia

il fumetto di Omar Khouri, UTOPIA, ha vinto il premio come Best Arabic Language Comic all'Algerian International Comic Book Festival (FIBDA).

 

16.10.10

di notte_2

per la prima volta, dopo più di un mese, ho avuto freddo
per la prima volta, dopo più di un mese, non ho dormito





è tutto qui.
come ho detto, non ce l'ho con nessuno. ho avuto le mie carte e le ho giocate. nessuno mi costringeva. rimpianti non ne ho. a volte penso a come sarebbe stata la mia vita se quella mattina non avessi trovato la pioggia o avessi avuto in tasca i soldi e tutto, ma non so immaginare niente di particolare. penso, questo sì, alla mia città, alla nostra, e penso agli alberi del lungofiume e alle creste delle chiese contro il cielo. penso al film di graziano e ai bigliettini che arianna appuntava alla porta nel tentativo di dare un ordine alle sue giornate, penso alla mia giovinezza finita e alla vecchiaia che non avrò. penso a tutte le cose non realizzate, ai bambini nati morti, agli angeli, agli amori solo immaginati, ai sogni schiantati dall'alba e penso alle cose morte per sempre, ai genocidi, agli alberi abbattuti, alle balene sterminate e a tutte le razze estinte. penso al primo pesce che sopravvisse all'abbandono delle acque dibattendosi e generandoci. penso che tutto tende al mare. il mare che tutto accoglie, tutte le cose mai riuscite a nascere e a quelle morte per sempre. penso al giorno in cui il cielo si aprirà ed esse, per la prima volta o ancora una volta, riacquisteranno la loro legittimità.

l'ultima estate in città

14.10.10

dovrei studiare di più


ho bisogno
di uno scanner
di una lavatrice che lavi
di un parrucchiere
di una casa nuova
di più tempo
di più tempo utile
di più tempo inutile
di fare la spesa
di scrivere la storia della ragazzina coi capelli di inchiostro
di iniziare e finire

10.10.10

di notte_1

ho sognato

il pane caldo che qui non c'è
il libro sull'albero spagnolo che non ho ancora scritto
il giardino di ghassan

4.10.10

colonna sonora_1

da Milano ad Amman

da qualche parte bisognerà pur incominciare

                                                                                                                            [ana]





                                        
                                                                 [l'uomo sempre solo]