perchè è un po' il riassunto del giramento di palle della sottoscritta nelle ultime ore.
sabato qui è festa, non si lavora.
un'amica mi dice che anche amman partecipa al 15ottobre del mondo mondiale. figo.
qui la gente scende in piazza TUTTI i venerdì, marcia per diverse centinaia di metri chiedendo cose reali, fattibili, pratiche. da febbraio. tutti i venerdì.
sabato non c'era molta gente ad amman. in compenso hanno sparato sulla folla durante un sit in a nord della città. così, tanto per gradire. una trentina i feriti.
da dove sto chiamando, ho seguito gli eventi di roma. e mi sono girate le palle a mille. volendo scartare l'ipotesi degli infiltrati (che poi anche se fosse, il mio ragionamento non cambierebbe di una virgola), mi domando come mai in italia le cose si capiscano sempre male. questa volta era facile: si va lì, ci si siede, si mangia un panino con gli amici, si fanno due parole con degli sconosciuti. e non ci si muove. bruciare tutto (che poi mica era tutto) ha avuto come unico effetto quello di far alzare la gente e farla spostare. a manganellate. sotto una pioggia di lacrimogeni. un sabato pomeriggio di ottobre.
c'è gente nel mondo che va in galera per difendere le proprie idee. e buttano via la chiave.
c'è gente nel mondo che si dà fuoco nel tentativo di far comprendere anche solo lontanamente agli altri quanto profondi possano essere il dolore, la disperazione, la rabbia.
c'è gente che si fa portare via di peso dalle piazze, trascinata per terra, grattuggiata sull'asfalto.
questa mattino mi ritrovo a far conversazione commentando post su fb di ispirazione fascista (mica vaga, eh, chiariamolo subito. l'autore del post si chiama 'Italia fascista', eh). mi si rinfaccia di essere scappata. si prendono le distanze dalla politica. si accusano sinistre estreme.
che tristezza. che amarezza.
sono sempre più convinta che l'italia sia un gran bel posto.
per farci le vacanze.
due settimane all'anno, non di più
e a parlamento chiuso.
e albertosordi ve lo meritate.
sabato qui è festa, non si lavora.
un'amica mi dice che anche amman partecipa al 15ottobre del mondo mondiale. figo.
qui la gente scende in piazza TUTTI i venerdì, marcia per diverse centinaia di metri chiedendo cose reali, fattibili, pratiche. da febbraio. tutti i venerdì.
sabato non c'era molta gente ad amman. in compenso hanno sparato sulla folla durante un sit in a nord della città. così, tanto per gradire. una trentina i feriti.
da dove sto chiamando, ho seguito gli eventi di roma. e mi sono girate le palle a mille. volendo scartare l'ipotesi degli infiltrati (che poi anche se fosse, il mio ragionamento non cambierebbe di una virgola), mi domando come mai in italia le cose si capiscano sempre male. questa volta era facile: si va lì, ci si siede, si mangia un panino con gli amici, si fanno due parole con degli sconosciuti. e non ci si muove. bruciare tutto (che poi mica era tutto) ha avuto come unico effetto quello di far alzare la gente e farla spostare. a manganellate. sotto una pioggia di lacrimogeni. un sabato pomeriggio di ottobre.
c'è gente nel mondo che va in galera per difendere le proprie idee. e buttano via la chiave.
c'è gente nel mondo che si dà fuoco nel tentativo di far comprendere anche solo lontanamente agli altri quanto profondi possano essere il dolore, la disperazione, la rabbia.
c'è gente che si fa portare via di peso dalle piazze, trascinata per terra, grattuggiata sull'asfalto.
questa mattino mi ritrovo a far conversazione commentando post su fb di ispirazione fascista (mica vaga, eh, chiariamolo subito. l'autore del post si chiama 'Italia fascista', eh). mi si rinfaccia di essere scappata. si prendono le distanze dalla politica. si accusano sinistre estreme.
che tristezza. che amarezza.
sono sempre più convinta che l'italia sia un gran bel posto.
per farci le vacanze.
due settimane all'anno, non di più
e a parlamento chiuso.
e albertosordi ve lo meritate.
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