- ovvero, come mettere la marta nella posizione di voler ribaltare il tavolo urlando-
io improvviso. vai a capire se è questione di genetica italiana, ma l'arte di sopravvivere arrangiandosi l'ho fatta mia tempo fa.
ora faccio una cosa per cui non ho studiato (poi ne faccio altre per cui invece sì, eh) ma che stranamente mi viene abbastanza bene. questo per pararmi il culo e giustificare alcune carenze tecniche.
nell'ultimo mese è già successo TRE volte e quindi mi viene il sospetto che non sia un caso della vita.
la domanda che mi faccio è: perchè tu, che di solito siete voi, perdete tutto quel tempo che perdete a chiamarmi e mandarmi mail per dirmi che ho sbagliato di qui, che devo modificare di là, ignorando orari e altri impegni miei, e poi non vi accorgete di un errore che stava lì da moh, eh? che poi è sempre l'errore enorme, quello che manda a monte tutti i piani di conquista del mondo e fa perdere un sacco di tempo e soldi a un sacco di gente. facendo anche discretamente arrabbiare molti.
io sono una sostenitrice della fallibilità umana: mi piace il margine di errore che ci è ancora concesso, malgrado i tempi moderni e la meccanizzazione della vita umana. mi piace davvero che le cose non vengano perfette. però poi ho il problema della perfettibilità: potevano venire fuori perfette? sì. e di chi è la colpa? mia (così, di default, mi sento che la colpa è sempre mia...che sai, nel dubbio...).
quindi, per pietà del mio apparato digerente che grida vendetta e del futuro enfisema polmonare, per favore, concentriamoci tutti di più, spendiamo dieci minuti di più del nostro tempo, usciamo, facciamo due passi, e poi controlliamo di nuovo, oppure facciamo controllare alla zia, che non l'ha mai visto, sicuro che lei lo trova l'errore nascosto.
con questa lettera aperta, colgo l'occasione per scusarmi con tutti, che, come dicevo prima, lo so che la colpa non è (solo) mia, ma nel dubbio mi faccio carico anche del vostro senso di colpa.
distinti saluti,
marta.
io improvviso. vai a capire se è questione di genetica italiana, ma l'arte di sopravvivere arrangiandosi l'ho fatta mia tempo fa.
ora faccio una cosa per cui non ho studiato (poi ne faccio altre per cui invece sì, eh) ma che stranamente mi viene abbastanza bene. questo per pararmi il culo e giustificare alcune carenze tecniche.
nell'ultimo mese è già successo TRE volte e quindi mi viene il sospetto che non sia un caso della vita.
la domanda che mi faccio è: perchè tu, che di solito siete voi, perdete tutto quel tempo che perdete a chiamarmi e mandarmi mail per dirmi che ho sbagliato di qui, che devo modificare di là, ignorando orari e altri impegni miei, e poi non vi accorgete di un errore che stava lì da moh, eh? che poi è sempre l'errore enorme, quello che manda a monte tutti i piani di conquista del mondo e fa perdere un sacco di tempo e soldi a un sacco di gente. facendo anche discretamente arrabbiare molti.
io sono una sostenitrice della fallibilità umana: mi piace il margine di errore che ci è ancora concesso, malgrado i tempi moderni e la meccanizzazione della vita umana. mi piace davvero che le cose non vengano perfette. però poi ho il problema della perfettibilità: potevano venire fuori perfette? sì. e di chi è la colpa? mia (così, di default, mi sento che la colpa è sempre mia...che sai, nel dubbio...).
quindi, per pietà del mio apparato digerente che grida vendetta e del futuro enfisema polmonare, per favore, concentriamoci tutti di più, spendiamo dieci minuti di più del nostro tempo, usciamo, facciamo due passi, e poi controlliamo di nuovo, oppure facciamo controllare alla zia, che non l'ha mai visto, sicuro che lei lo trova l'errore nascosto.
con questa lettera aperta, colgo l'occasione per scusarmi con tutti, che, come dicevo prima, lo so che la colpa non è (solo) mia, ma nel dubbio mi faccio carico anche del vostro senso di colpa.
distinti saluti,
marta.
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