18.11.13

da quando lavoro qui, ogni giorno incontro un signore che attraversa la strada.
è molto vecchio, con la tovaglia bianca in testa, la giacca tutta un po' stranfugnata, curvo un po' per l'età, un po' per le due enormi borse nere che si trascina avanti e indietro.
cammina un po' su questo lato, poi sfidando il traffico del vialone, passa di là. cammina un po' su quel lato e di nuovo sfida la sorte ripassando di qua.
ho sempre pensato che fosse solo un vecchio buffo che non aveva niente di meglio da fare. o un aspirante suicida ottuagenario, a scelta.
invece quello è proprio il suo lavoro. in un paese senza sistema pensionistico e senza assistanza agli anziani, lui passa di qua e di là per lavoro.
nelle borse nere ha termos di acqua calda per il tè e di caffè con e senza cardamomo, menta, salvia, zucchero.
evidentemente tutti qui lo sanno, perchè il signore non fa un gesto, non tenta di fermare il traffico. solo cammina finchè qualcuno non accosta e gli rivolge parola.
il signore non chiede niente in cambio. semplicemente prende quello che gli viene dato. ringraziamenti e raccomandazioni a dio compresi.
poi passa dall'altro lato.

tutti i giorni, tutto il giorno. senza chiedere niente in cambio.

venerdì ho 'incontrato' un cliente italiano. ultimo giorno della settimana lavorativa in italia, primo giorno di fine settimana dalle mie parti. dovendo prendere contatti con altre persone qui, ho fatto notare che sarebbe stato un po' complicato, visti i due giorni di pausa. mi è stato risposto che insomma, per le persone 'del mio ambiente', sai, voi creativi, non dovrebbe fare tanta differenza lavorare anche durante il week-end, no?!

tutti i giorni, tutto il giorno. noi creativi.

ho iniziato tempo fa a collaborare ad un progetto che è finito per mangiarmi molto più tempo del previsto, ma che mi ha dato un sacco di cose in cambio. poi qualcosa si è rotto e bon, fine, non ho più sentito niente. o meglio, ho iniziato a trovare molto scomodo il posto che mi ero ritrovata, anche per colpa mia, a ricoprire. e ora che manifesto del fastidio, passo dalla parte del torto perchè, ma come? non era sempre stato così?


tutti i giorni, tutto il giorno, senza chiedere niente in cambio, noi creativi.


io non lo so come mai finisce sempre così: passo da un lato all'altro della strada, facendo le mie cose, senza chiedere niente in cambio, senza dare fastidio, mettendoci tutto il mio impegno e la mia voglia di fare. e quando poi mi ritrovo con la faccia spiaccicata a terra, investita da un autotreno, e tutti a dirmi 'cazzo, ma stai più attenta, no?!' e via, allungano un po' la falcata per evitare di sporcarsi e proseguono.
(poi ci sono quelli che rallentano per vedere meglio la scena, creando un ingorgo da qui a lì, ma poi passano oltre perchè tanto non son cose loro, via)