26.3.12

serie di riflessioni senza alcuna importanza e senza disegnini

partiamo da una raccolta di dati in ordine sparso.
una (amica di nessuno) mi ha detto che non è colpa mia se sono antipatica, che fa niente, ognuno è fatto a modo suo.
una (amica mia) mi ha detto che ora ci si mette d'impegno e la smette di cercare conferme della sua simpatia, del suo essere interessante o bella, negli altri.
uno adora ribadirmi che io non so stare con la gente, non mi piace stare con la gente, non saluto nessuno, mi dimentico i nomi, e forse sono io che non piaccio alla gente, e non la gente che non piace a me.

io comincio a convincermi di emanare come un'aura di antipatia e disgusto. o forse puzzo e non me ne sono ancora accorta.

alle volte ho come l'impressione che abbiano tutti ragione.
e se venisse confermato il sospetto che ho su ieri sera, tutte le precendenti affermazioni troverebbe come per magia conferma.

sticazzi.


21.3.12

quello che ancora mi stupisce del genere umano

è la sua capacità di raccontarsi storie, e crederci.
di priorizzare, giurando nell'assoluto, e poi venir meno al proprio stesso giuramento come se niente fosse.
di credere di credere nelle cose e poi subito dopo non crederci più.
di dire io non ho fatto niente di male, senza rendersi conto che già il solo dirlo, mette dalla parte del torto.
e non sentirsi in colpa.

tutto stanca e tutto consuma.

un parto


19.3.12

pausa di riflessione

(premetto che non è il piu' bello e me ne scuso in anticipo)

ho letto un libro si chiama 'il segreto' [omissis] ha presentata una legge spirituale che aiuta li gente a vivere meglio. [omissis]
chi significa che la vita porta alla persona questo che lui pensa. [omissis] la legge di attrazione attra i nostri idee, e le porta ai nostri vite. io penso che questo è vero, ma per me questo non è la legge di attrazione ma la fede. e per molto genti la fede cambia la via, ogni persona ha una fede, la fede a dio, la fede alla terra, la fede a budha.

[omissis]
la speranza rista alla fine, malgrado le probleme della vita.

 

il dubbio del giorno

dare un giudizio o un consiglio a qualcuno che non te lo chiede, è maleducazione.
restare bloccati senza sapere se dire o no a qualcuno che quello che sta facendo, e in cui sta riponendo energie e speranze, lo sta facendo male, è letale.

18.3.12

poi uno dovrebbe smettere di fumare

la notte è andata come è andata, e va bene così.
stamattina sveglia alle 6 e qualcosa.
inizio a mandare mail alle 8.
con un lavoro finito ieri sera in attesa di via libera per la pubblicazione.
scrivo per chiedere che mi chiamino quando pagano il tipografo, che in quei soldi lì ci sono anche i miei.
scrivo per chiedere se hanno preso accordi per la consegna delle stampe fatte e finite.
chiamo l'uomo dell'acqua per dirgli di passare in mattinata.

non so ancora niente del lavoro da pubblicare.
il tipografo è passato, ha firmato e se n'è andato anche coi soldi miei.
hanno consegnato tutto e bon. io vedrò il lavoro quando verrà distribuito e ciao.
ho chiamato alle 4 per sapere dove cazzo sta la mia acqua e ho richiamato alle 5,30, urlando dove cazzo sta la mia acqua (e non credo che il signore abbia capito il mio 'mamusakkarstocazzo'...colpa mia).

poi uno dovrebbe smettere di fumare.
mavaffanculo.

esco, fumo una sigarette. e poi vado a comprare l'acqua. 

osservatorio_altri


8.3.12

ottomarzounpaiodipalle (cose che odio dover ammettere)

faccio mille lavori.
ne ho sempre fatti mille tutti insieme e solo in un caso ho lavorato con uomini, o per lo meno in una realtà prettamente maschile. e non faccio la ballerina classica, eh. non ho mai lavorato in una fonderia, ecco.
nelle scuole o nelle università, (quasi) tutte donne.
all'ufficio culturale dell'ambasciata, donne.
in tutte quelle cose che hanno a che fare con la cultura in generale, donne.
nella cooperazione internazionale, (quasi) tutte donne.
nel giornalismo, (quasi) tutte donne.

mi giro e di uomini ne vedo, in un paese dove (quasi) tutte le donne stanno a casa, nascoste. o per strada, ma ugualmente nascoste.
ma forse abbiamo vinto. abbiamo fatto una lotta, per arrivare (anche qui) a far prendere la pillola alle nostre figlie, per farle studiare, per far credere loro che potevano davvero fare quello che volevano. ma abbiamo accettato troppi compromessi, troppe regole degli uomini.
e gli uomini? e gli uomini no. non li abbiamo educati alla lotta, alla conquista del loro posto nel mondo. li abbiamo lasciati liberi di occupare quel posto che loro credevano di proprietà. non abbiamo insegnato loro il valore di quel posto. e poi ci ritroviamo a parlarne, della loro inadeguatezza, scherzandoci sopra, ridendo. ma non fa ridere. se un uomo può ancora oggi vantare diritti su una donna, sua o incrociata per casa per strada, se un uomo può ancora credersi migliore o superiore, se un uomo oggi non crede di dover chiedere scusa o di dover lavare i piatti, no, non abbiamo vinto.

no, non abbiamo vinto.
ci siamo e m a n c i p a t e. ma a che prezzo? un mese e giro la boa dei trenta. io mi sono e m a n c i p a t a da che? che non so mandar via due macchie che siano due dai vestiti? la mia e m a n c i p a z i o n e è la noncuranza con cui esco coi vestiti macchiati? forse. è la cena a noccioline e birra? forse. è il fatto che se accendo il forno, muore un angioletto? forse. sono i gatti di polvere che si aggirano per casa che ormai chiamo per nome? forse.

mi sarebbe piaciuto che invece la mia vittoria, e la mia e m a n c i p a z i o n e fosse stata un'altra.
avrei voluto vincere un posto in autobus accanto ad un uomo che NON mi guarda le tette. avrei voluto vincere un ambiente di lavoro dove tutti danno tutto quello che possono in ragione di quello che hanno. avrei voluto vincere un ciclo ormonale stabile (solo per evitare la straziante sofferenza che mi provoca vedere il tg nella settimana prima del mestruo). avrei voluto vincere un paio di occhi diversi, che non si stupiscono a vedere una ministra, una sindaca, una amministratrice delegata, e una bocca diversa, che non sottolinea il fatto che un posto di responsabilità sia ricoperto da una che fa la pipì seduta. e soprattutto avrei voluto vincere un'altra espressione per sostituire 'è una donna con due coglioni così'.

perchè anche io discrimino, anche io mi abbandono al sessismo, anche io distinguo tra maschio e femmina.

6.3.12

alle volte penso che la cosa più importante sia fare solo quello che piace e che si ha voglia di fare. lo stesso vale per le cose che si pensano e che si dicono. però poi si deve avere la forza di difendere le proprie azioni, i propri pensieri e le proprie parole. e il difficile è essenzialmente quello.

2.3.12

iodisegnoamodomio_maninviaggio


ieri pensavo alla dipendenza da digitale. allora per far vedere che non sono dipendente da niente (due giorni che non fumo, ci penso in continuazione e mangio nutella) ho preso il pennello magico, quello con l'acqua dentro, e ho fatto questa cosa qui per questo concorso qui. fatto e finito in tempo record. e in digitale ho solo sistemato un po' i livelli, mica che ho fatto correzioni o altre robe, eh.


poi avevo fatto anche questo per un altro coso ma siccome andava sistemato in digitale, l'ho lasciato lì, che questa è la settimana senza digitale (finisce domani. e non è nemmeno durata una settimana).

nevica ed è un casino.
pensare che c'è gente che è venuta fino a qui per vedere la neve per la prima volta in trent'anni di vita.
per dire, eh.