26.1.12

adesso ti spiego una cosa

io esco di casa, vado dal fruttivendolo, scelgo uno a uno i miei pomodori, lui li pesa, io lo pago. non lo pago perchè sono contenta di farlo, o perchè lui mi è particolarmente simpatico. lo pago perchè funziona così. lui si preoccupa di ordinare quintali di pomodori, di tirarli giù dal camion, di farli accomodare lì finchè non arrivo io che li prendo. per dirla in italica maniera, io sono l'utilizzatrice finale di quei pomodori. e li pago.

io mi sveglio la mattina, pipì, caffè, controllo la posta. leggo il giornale. poi inizio a LAVORARE. lavoro perchè mi piace e insieme lavoro perchè devo. e spesso lo faccio in pigiama, senza nemmeno lavarmi la faccia perchè non ne ho il tempo, perchè ho parecchio LAVORO (e sono lenta come l'anno della fame, ma questa è un'altra storia). la casa che mi sta sulla capa l'ho pagata. non perchè alla padrona ci voglio particolarmente bene, ma perchè funziona così. bevo un caffè che pago, fatto con acqua che pago, gas che pago. la caffettiera me l'hanno regalata, perchè chi me l'ha regalata aveva voglia, di sua spontanea volontà, di regalarmela. e la lista di cose che io pago quotidianamente è infinita. anche quella di cose che non pago perchè la gente mi vuole bene è lunga. meno di quell'altra, ma è lunga.

ora, spiegami il motivo logico per il quale tu ti svegli una mattina, mi mandi una mail dicendoti che una tizia ti ha dato i miei contatti perchè sa che faccio quello di LAVORO, mi chiedi di farti un LAVORO e poi quando ti mando il preventivo, tu te ne vieni fuori dicendomi che uh, il budget per pagare quella roba lì non c'è mica.

e no, io non te lo regalo il mio LAVORO di mia spontanea volontà, stai pur sereno.

ci devono essere dei buchi nella catena di comunicazione, è evidente. mi chiedi di fare un LAVORO per cui tu non hai soldi. lo volevi gratis, quindi?! e perchè sei venuto a chiederlo a una persona che fa quello di LAVORO? perchè volevi un LAVORO fatto bene, professionale? e pensavi di poterlo avere gratis?

se ti regalo, di mia spontanea volontà, una matita da disegno, puoi farlo persino tu. gratis.

osservatorio_17

20.1.12

alle volte mi rompo il cazzo (ovvero delle energie degli altri)

io sono una persona che si impegna. che ci crede fino in fondo. una scema completa, insomma. ho dei sogni bellissimi, pieni di sole e di felicità, e me li coccolo come fossero figli.

ma poi ci sono delle volte che mi incazzo. mica poco, eh.
mi incazzo quando entro in contatto con gente che vive delle energie altrui. quelle persone che non hanno mai sudato davvero in vita loro (o non abbastanza) e che tentano di farti credere che ti stanno facendo un favore loro. non tu. loro. e devi anche dirgli grazie. grazie al cazzo.
mi incazzo quando non mi si prende sul serio, quando incontro persone che pensano che io stia facendo per finta. come se la vita che vivo, io la stia vivendo per finta.
mi incazzo quando mi rendo conto che l'unica che si sta impegnando sono io, e quando mi si rinfaccia che non sto facendo abbastanza, che loro l'avrebbero fatto meglio, che loro si stanno impegnando di più.

negli ultimi mesi ho continua a cozzare contro persone di questo tipo. e ad incazzarmi.
poi magari mi sono sbagliata, ma al momento non mi interessa. continuate pure a vivere di riflesso, ma fatelo un po' più in là, senza dare fastidio a me, che io c'ho da fare.

17.1.12

ididimarzo e disegno


ho preparato gli inchiostri, ho studiato la forma, ho sporcato le carte. poi ho preso il pennarello nero che mi hanno portato i re magi e ho buttato giù una cosa che come al solito è diversa (e in peggio) dal progetto iniziale.


vivo le ididimarzo perchè mi è venuto il torcicollo a furia di controllare chi mi veniva da dietro.

(è da finire. tutto, pure le idi devono finire che io ho sonno)

tu fai buon viaggio e ricordati di tornare.
m.

15.1.12

la cosa giusta...entre los varios posibles errores...[cit.]

ieri sera una collega mi ha chiesto cosa, potendo tornare indietro, non rifarei più nella vita.

niente. rifarei tutto ugualeuguale.



p.s. che non c'entra niente
ieri una delle mie studentesse, parlando di soluzioni per migliorare il sistema dei trasporti pubblici cittadini, ha suggerito la creazione di autobus per sole donne e autobus per soli uomini. 
una mia studentessa.
non araba.
non musulmana.
solo bionda.
dovrebbero fare tutti un giretto all'estero (ma un estero vero, mica in svizzera) per capire COSA sia davvero il razzismo, cosa sia davvero la discriminazione. e quanto sia brutto sentirseli addosso per la sola colpa di essere quello che sei.

6.1.12

2.1.12

(riflessione poco interessante sulla vita e sul genere umano)_3

[con appendice meteorologica]

da quando sono qui ho il sospetto di aver abbassato di molto le aspettative su di me e sul mondo.
e se piove, ancora di più.
mi viene voglia di essere malata io o che tutti gli altri lo siano, così...tanto piove...

(messaggio per i miei studenti: se volete stare a casa che piove, oggi, non fa niente. fate pure. vi capisco...)