14.11.12

quando usciremo dalla galleria, il paesaggio non sarà più lo stesso




questa mattina mi sono svegliata con la notizia delle centinaia di persone che nottetempo hanno riempito le piazze del paese per protestare contro l'aumento del costo dell'energia. per fare un esempio, una bombola di gas passa da 6,5 dinari a 10. e arriva l'inverno, qui si sopravvive a stufe a gas, una bombola per stufa, un cambio di bombola alla settimana. facciamo tre stufe in ogni casa, fanno tre bombole e 30 dinari alla settimana. sempre che non finisca anche la bombola della cucina. dubito che un tassista guadagni più di 50 dinari alla settimana in giordania. mi viene da pensare che, per fortuna, l'inverno qui dura poco. sempre che non nevichi, visto che il 2013 dovrebbe essere l'anno della grande nevica quinquennale (l'altra, quella del 2008, io l'ho vista e effettivamente faceva impressione).
perchè si alza il prezzo dell'energia (gas, petrolio, kerosene, elettricità, tutto insomma)? perchè fino a ieri, nel senso vero del termine, i prezzi erano bloccati grazie all'intervento dello stato, che ammortizzava l'aumento dei prezzi di mercato (o che riceveva in regalo 'energie' in cambio di favori, ma questa è un'altra storia). insomma, tutti contenti finchè il sistema è drogato dallo stato. quando il sistema si disintossica, cade il castello di carte e bum, tutti in piazza, perchè è un'ingiustizia, perchè il governo ci affama, perchè vogliamo un aumento anche dei salari, perchè il costo della vita, perchè ci devono dare, perchè è un nostro diritto.

io non credo nella crisi. davvero. IO NON CREDO NELLA CRISI. i o n o n c r e d o n e l l a c r i s i.
ora potete lanciarvi nel minuto dell'odio contro la marta.
quando avete finito, vi spiego perchè.

il sistema, per sua natura NON PUO' essere buono, punto. un governo, un politico, un banchiere (e alle volte pure un bancario) non possono essere buoni, non posso davvero fare il tuo interesse, caro il mio cittadino. e la parte più divertente è che nella maggioranza dei casi, nemmeno tu sei buono. tu che scendi in piazza perchè mi devono dare, perchè mi devono fare. nemmeno a te interessa il bene degli altri, della comunità. anche tu hai fatto la pipì nel mare, qualche volta, su. anche tu hai saltato la fila ogni tanto in posta. anche tu ti sei dimenticato di pagare qualche conto, di onorare qualche impegno o di rispettare qualche contratto. e lo hai fatto perchè faceva comodo a te. punto. ti sei preoccupato degli altri? no. ora però con gli altri (che sono come te, eh) urli, ti sbracci, ti agiti.

una delle storie della crisi che racconto sempre è di quando, con 26 euro sul conto, la mia banca mi invitava a chiedere un prestito per potermi pagare le vacanze. ora, ho 26 euro sul conto, molti dei quali te li prenderai in costi di gestione (e tutte le volte mi immagino un pover'uomo che spolvera i miei soldi...dai, costi di gestione di soldi che nemmeno stanno lì a far polvere, perchè tu, banca, te li sei già spesi, cazzo. comunque), tu banca nemmeno mi conosci, non sai se erediterò dallo zio d'america o se mi licenzieranno in tronco nel giro di breve. come cavolo arrivi a propormi di indebitarmi (dandomi soldi d'altri poveracci come me, tra l'altro) per andare in vacanza?!?! ho ventisei euro sul conto...il massimo che posso fare è stare a casa tutta estate pensando a quale organo vendere per primo, no?! altro che vacanze...
però, se la mia banca è arrivata al punto di farmi questa proposta indecente, è perchè la proposta in sè funzionava (ricordiamoci che la banca è cattiva). e funzionava sì. c'era gente che davvero accettava quel prestito, si prendeva i miei 26 euro, andava in vacanza e poi non poteva dare indietro quello che aveva preso. i miei 26 euro, appunto. miei, di quella che voleva vendere gli organi.e chi è il cattivo ora?
questa NON si chiama crisi. si chiama selezione naturale: la banca, il governo, il sistema è cattivo e si mangia i più deboli. nel caso specifico, prima io che ho venduto gli organi, e solo poi quello che ha chiesto il prestito e che per evitare la galera ha minacciato il suicidio in qualche piazza affollata. prima si mangia me, e poi quelli che per anni hanno truffato lo stato, grazie a funzionari compiacenti, e che ora piangono miseria.
io la CRISI l'ho vista arrivare taaaanto tempo fa. quando avevo 26 euro sul conto, quando lavoravo con un contratto che non corrispondeva in nulla al lavoro che davvero facevo, quando il padrone di casa ha deciso di aumentare l'affitto senza alcun motivo logico. quello che ha chiesto il prestito, no.

questa crisi è un imbroglio, è una truffa. ma non è una crisi.
e non credo nella piazza, non credo nelle manifestazioni di popolo, non credo nella rivoluzione e non credo in quelli che la rivoluzione la fanno sempre con il culo degli altri (perchè, caro il mio rivoluzionario della domenica, se oggi vinci tu, fatti venire il dubbio che forse c'è qualcuno che invece perde. perchè, te lo garantisco, c'è sempre qualcuno che perde. e no, non è il potere, non è la banca, non è il sistema. mai sentito parlare di guerra tra poveri? se tu vinci, e il prestito per le vacanze non lo devi più ridare, a me, i miei 26 euro chi me li ridà? e i miei organi?)

poi ci sono cose in cui credo, eh.
credo nelle idee rivoluzionarie
credo nel creative commons
credo nella condivisione dell'esperienza
credo nelle genialità che stanno venendo alla luce
credo nella solidarietà che si stabilisce alla base
credo nella condivisione e nella reciprocità

e la parte bella è che tutto quello in cui credo, quotidianamente, viene messo in dubbio, minato, ferito, masticato e sputato, dalla vita che mi gira attorno. e non sono le banche, non è il sistema, non è il governo.

l'uomo è lupo per gli altri uomini. credo anche in questo, purtroppo.

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